Valle del Mis

Fine settimana al lago (del Mis)


Di nuovo qui a Pian Falcina, ma solo per il fine settimana. Ottima occasione per scattare le prime fotografie con il mio nuovo Zoom-Nikkor AF-S VR DX 55-200mm f/4-5.6G IF-ED. Il lago sta meglio, il tempo atmosferico è stato clemente, il mio umore discreto, tendente al bello e praticamente nessuno in giro (sabato).
Dopo un paio di doverosi scatti “al lago” con il 18-55mm f/3.5-5.6G AF-S VR DX Nikkor (se siete interessati vi suggerisco di leggere Zoom standard Nikon a confronto: 18-55 contro 18-70 di Rino Giardiello), tanto per documentare il suo lento ritorno alla “normalità”, ho montato il 55-200 curioso come poche altre volte. Avrei potuto benissimo andare avanti con la vecchia D70, ma un’imprevista disponibilità economica, i 16,2 mega pixel effettivi e soprattutto il monitor LCD ad angolazione variabile e movimento orizzontale mi hanno spinto ad acquistare la D5100. Altro argomento a favore, l’ottica VR (Vibration Reduction). Anche il 55-200 ha il sistema di Riduzione Vibrazioni e quindi la domanda era: riuscirò a risolvere i miei problemi di micromosso?
A onor del vero, non era il solo interrogativo che mi ponevo. Avrei preferito prendere il Nikkor AF-S DX 55-300 VR, ma non avevo proprio nessuna voglia d’aspettare per raccimolare la differenza di prezzo. Insomma, volevo capire se potevo ritenermi soddisfatto.
Ho dovuto aspettare di rientrare a Tedol, ieri sera, per avere la risposta: nella fretta del trasferimento avevo dimenticato di prendere il lettore di SD per l’iPad. Ebbene sì, nonostante i pochi scatti, mi dichiaro soddisfatto e contento, anche se ad anni luce dal top. Per il momento mi va più che bene così e mi verrebbe spontaneo concludere con un abusato “e voi cosa ne pensate?”. Dal momento, però, che quando mi capita di leggere simile domande m’infastidisco, ci rinuncio. Sicuramente mi auguro d’essere letto, ma mai e poi mai vorrei infastidire qualcuno… Una buona e serena serata.




PS: nel post di un forum ho letto l’augurio “buona luce”. A pensarci bene, la Luce è sempre buona!

Domenica al lago (del Mis)

Al risveglio non ho controllato, ma adesso – ore 11:21 – la temperatura è di 16,4 gradi e l’umidità è dell’88%. Il cielo è grigio e l’atmosfera sinceramente un po’ depressiva.

Prima di colazione, visita al lago e qualche fotografia. E mentre guardo e scatto, penso che hanno fatto presto a vuotarlo, ma a riempirlo ce ne vuole! È quasi sempre così, si distrugge in un attimo, si costruisce o ricostruisce in anni.

Il livello dell’acqua continua lentamente a salire, però, da una settimana all’altra, fai fatica a vederlo. Attraversando il ponte sul torrente Falcina, speravo di vederla. Non c’è ancora arrivata! E, a questo punto, dubito che ce la troverò il prossimo fine settimana. Sì perché, sempre se Dio vuole, dovrei essere di nuovo qui. Mi sento tanto guardiano del lago, peccato non ci sia un faro!

Santa Giuliana di Regolanova

Non chiedetemi il perché, ma le chiesette, soprattutto se isolate, esercitano su di me un fascino irresistibile. Così come le loro storie. Quello nella foto è il Santuario di Santa Giuliana a Regolanova (Sospirolo, Belluno). Si trova all’imbocco della Valle del Mis e la prima testmonianza scritta della sua esistenza risale alla visita pastorale del Cardinale Gaspare Contarini in data 30 agosto 1538. Vi capita mai di chiedervi o d’immaginarvi quanto potesse essere dura la vita a quei tempi? Non vado oltre, ma vi dico che ogni qualvolta guardo una simile costruzione penso alla fatica sofferta da chi l’ha voluta e costruita e alla fatica di chi ci andava a piedi per pregare. Non richiedetemi il perché, ma li rispetto, li ammiro e, non da ultimo, li invidio. Sì, avete letto bene, li invidio per quella che mi limito a definire FORZA, fisica e mentale. Ci hanno lasciato tantissimo… erano proprio dei Grandi!

Tristezza in Valle del Mis

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Piove!  Piove da ieri mattina,  ininterrottamente… le pause di qualche minuto non le considero proprio. La nebbia è in continuo movimento: accelera,  rallenta,  riparte veloce…  scende,  sale, alternando l’intero paesaggio. È questo che me la fa amare.
C’è chi trova il tutto triste e deprimente, io no e mi sento fortunato.
Oggi,  l’area sosta camper e pic-nic di Pian Falcina chiude. La stagione è terminata. La valle sarà ancora più sola. Un posto così bello, disabitato! Questo m’intristisce. Una valle che era viva, trasformata in attrazione turistica “stagionale”. La gente di qui ci viveva, ci lavorava,  ci faceva e ci cresceva i figli, ci moriva. E poi il niente.
Fuori gli uomini, dentro una diga. Forse potrei arrivare a dire che per fortuna c’è il Parco.  Ma è solo un’altra invenzione per mascherare quello che ci è stato tolto: la possibilità di vivere in armonia con Madre Terra e con noi stessi.
Da luogo di vita a “perla” stagionale protetta.
Che tristezza infinita!